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giovedì 30 agosto 2012

Una tassa tutta da bere...


Ciao a tutti!

Dopo una pausa estiva siamo tornate ad essere attive sul blog e vi vogliamo proporre un argomento di attualità che sta destando molti pareri controversi all’interno della società…il cosiddetto Decreto Balduzzi!
Il decreto è stato presentato alle Regioni lo scorso 24 agosto e approderà al Consiglio dei Ministri il prossimo venerdì, 1 settembre; toccherà poi al Parlamento, che sarà chiamato ad esprimersi su una vera e propria "mini riforma sanitaria". 
Si intitola “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute” ed è un decreto legge di 27 articoli…non stiamo ad illustrarveli tutti visto che toccano una parte molto ampia della sanità ma vogliamo soffermarci al capo II: “Promozione di corretti stili di vita e riduzione dei rischi sanitari connessi all’alimentazione e alle emergenze veterinarie” più precisamente al punto 4. Qui viene presentata la riforma varata dal Ministro dell’economia e delle finanze in accordo col Ministro della salute secondo cui, è introdotto per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici, un contributo di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato. Ciò significa che su una bottiglia di bevanda analcolica zuccherata da 1,5l il prezzo potrà essere aumentato di circa 10, 74 centesimi e su una bottiglia di superalcolico da 750 ml potrà avvenire un aumento di circa 37,5 centesimi.

Il ministro Renato Balduzzi e molti medici sostengono la riforma e dichiarano che non è una manovra finalizzata al guadagno ma utile solamente a far riflettere su necessità di abitudini alimentari migliori specialmente per i più giovani. Tassare bevande analcoliche zuccherate vuol dire scoraggiarne il consumo e prevenirne l’abuso che a lungo andare potrebbe portare un aumento del rischio obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Molti nutrizionisti ed altri esponenti medici, invece, sono alquanto scettici in quanto la letteratura scientifica non è in grado di documentare con certezza l'esistenza di una relazione causa-effetto tra il consumo di bevande analcoliche contenenti zucchero ed il sovrappeso o l'obesità. Questi vengono perlopiù imputati a più fattori causali, tra cui, oltre alla genetica ed alle abitudini familiari, occupano un aspetto molto importante la diminuzione dell'attività fisica e un'alimentazione non equilibrata. Addossare la colpa dell’obesità dilagante alle bevande analcoliche è fuorviante. Se si vuole promuovere uno stile di vita proiettato al benessere si potrebbe per esempio, prendendo sempre in considerazione le bevande analcoliche zuccherate, aumentare la quantità di frutta nelle bibite visto che oggi per legge contengono appena il 12 % di vero succo, in questo modo si migliorerebbe la qualità ed il valore nutrizionale del prodotto. Inoltre se si vuole orientare i bambini fin da piccoli ad un corretto stile di vita, si potrebbero organizzare più corsi di educazione alimentare presso le scuole in modo da insegnare, giocando, l’importanza di un maggiore consumo di frutta e verdura.
Non è corretto scoraggiare l’utilizzo di queste bevande perché, se consumate in quantità adeguate, sono gustose e nutrienti ed in molti casi diventano un ottimo compromesso per spuntini e merende. Così facendo, i genitori, giustamente potrebbero diminuirne l’acquisto, sostituendo questi prodotti con beveroni fatti in casa di scarsa qualità, o con altri cibi che non contengono le stesse proprietà nutritive perciò non correttamente sostituibili.

Ecco, queste sono le due linee di opinioni contrastanti che portano ognuna elementi molto importanti di dibattito… voi cosa ne pensate???
E’ giusto aumentare i prezzi delle bibite per scoraggiarne l’acquisto e quindi l’abuso o sarebbe più corretto evitare una manovra di questo tipo e promuovere corretti stili di vita tramite idonee campagne preventive?

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