Ciao a
tutti!
Dopo
una pausa estiva siamo tornate ad essere attive sul blog e vi vogliamo proporre
un argomento di attualità che sta destando molti pareri controversi all’interno
della società…il cosiddetto Decreto
Balduzzi!
Il
decreto è stato presentato alle Regioni lo scorso 24 agosto e approderà al
Consiglio dei Ministri il prossimo venerdì, 1 settembre; toccherà poi al
Parlamento, che sarà chiamato ad esprimersi su una vera e propria "mini
riforma sanitaria".
Si
intitola “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante
un più alto livello di tutela della salute” ed è un decreto legge di 27
articoli…non stiamo ad illustrarveli tutti visto che toccano una parte molto
ampia della sanità ma vogliamo soffermarci al capo II: “Promozione di corretti stili di vita e riduzione dei rischi sanitari
connessi all’alimentazione e alle emergenze veterinarie” più precisamente al
punto 4. Qui viene presentata la riforma varata dal Ministro dell’economia e
delle finanze in accordo col Ministro della salute secondo cui, è introdotto
per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande
analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, di 7,16 euro per ogni 100
litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici, un
contributo di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato. Ciò significa che
su una bottiglia di bevanda analcolica zuccherata da 1,5l il prezzo potrà
essere aumentato di circa 10, 74 centesimi e su una bottiglia di superalcolico
da 750 ml potrà avvenire un aumento di circa 37,5 centesimi.
Il ministro Renato Balduzzi e molti medici
sostengono la riforma e dichiarano che non è una manovra finalizzata al
guadagno ma utile solamente a far riflettere su necessità di abitudini
alimentari migliori specialmente per i più giovani. Tassare bevande analcoliche
zuccherate vuol dire scoraggiarne il consumo e prevenirne l’abuso che a lungo
andare potrebbe portare un aumento del rischio obesità, diabete e malattie
cardiovascolari.
Molti nutrizionisti ed altri esponenti medici,
invece, sono alquanto scettici in quanto la letteratura scientifica non è in
grado di documentare con certezza l'esistenza di una relazione causa-effetto
tra il consumo di bevande analcoliche contenenti zucchero ed il sovrappeso o l'obesità.
Questi vengono perlopiù imputati a più fattori causali, tra cui, oltre alla
genetica ed alle abitudini familiari, occupano un aspetto molto importante la
diminuzione dell'attività fisica e un'alimentazione non equilibrata. Addossare
la colpa dell’obesità dilagante alle bevande analcoliche è fuorviante. Se si
vuole promuovere uno stile di vita proiettato al benessere si potrebbe per
esempio, prendendo sempre in considerazione le bevande analcoliche zuccherate,
aumentare la quantità di frutta nelle bibite visto che oggi per legge
contengono appena il 12 % di vero succo, in questo modo si migliorerebbe la
qualità ed il valore nutrizionale del prodotto. Inoltre se si vuole orientare i
bambini fin da piccoli ad un corretto stile di vita, si potrebbero organizzare
più corsi di educazione alimentare presso le scuole in modo da insegnare,
giocando, l’importanza di un maggiore consumo di frutta e verdura.
Non è corretto scoraggiare l’utilizzo di queste
bevande perché, se consumate in quantità adeguate, sono gustose e nutrienti ed
in molti casi diventano un ottimo compromesso per spuntini e merende. Così
facendo, i genitori, giustamente potrebbero diminuirne l’acquisto, sostituendo
questi prodotti con beveroni fatti in casa di scarsa qualità, o con altri cibi
che non contengono le stesse proprietà nutritive perciò non correttamente sostituibili.
Ecco, queste sono le due linee
di opinioni contrastanti che portano ognuna elementi molto importanti di
dibattito… voi cosa ne pensate???
E’ giusto aumentare i prezzi
delle bibite per scoraggiarne l’acquisto e quindi l’abuso o sarebbe più
corretto evitare una manovra di questo tipo e promuovere corretti stili di vita
tramite idonee campagne preventive?
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